“Voi che pel mondo gite errando vaghi di veder meraviglie alte et stupende venite qua, dove son facce horrende, elefanti, leoni, orchi et draghi”

La frase (incisa in una nicchia contenente una seduta (panca etrusca) all’interno del parco) descrive le caratteristiche quasi uniche di questo boschetto eccentrico, unico nel suo genere e nel suo tempo… se si pensa che è stato realizzato intorno al 1550 … un giardino con grandi sculture in peperino, di mostri, draghi animali esotici, case pendenti, in un labirinto di simboli e di sorprese per stupire lo spettatore…
La villa si trova a Bomarzo un piccolo borgo in provincia di Viterbo, dove spicca maestoso il palazzo Orsini

Il principe Pier Francesco Orsini commissionò all’architetto Pirro Ligorio la realizzazione del parco forse in memoria della defunta moglie Giulia Farnese. A differenza degli altri “giardini contemporanei” basati su criteri di razionalità qui il percorso è casuale… quasi a perdersi inorientamento in un dedalo di sculture e natura ribelle… 🙂



La casa pendente



Il principe Orsini fece anche edificare all’interno un tempietto di forma ottagonale, un mausoleo in onore della moglie , facendo scolpire sul soffitto gigli e rose simboli delle famiglie dei Farnese e degli Orsini.
Oggi al suo interno si trovano le sepolture di Giancarlo e Tina Severi due appassionati d’arte che fecero restaurare il parco nella seconda metà del 900, dopo un periodo di lungo abbandono ed oblio.


Una curiosità: il sacro bosco di Bomarzo è stato ed è fonte di ispirazione per molti artisti … la scrittrice olandese Hella Haasse nel 2000 ha pubblicato il libro“Les Jardins de Bomarzo”
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